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Test del DNA del feto: cos'è, pro e contro

 
Disponibile in America dal 2012, dal mese di gennaio 2013 il test del DNA del feto è arrivato anche nel nostro Paese. In cosa consiste? Quali sono i pro e i contro di fare questa indagine prenatale? Cos'è il test del DNA del feto Il test del DNA del feto è un'analisi che attraverso un prelievo del sangue della mamma permette di scoprire se il feto presenta anomalie cromosomiche (ad esempio la sindrome di Down, la sindrome di Patau, le "cromosomopatie" del sesso, ecc..) Nel complesso possono essere individuate fino al 95% delle "patologie" cromosomiche. Se eseguito nel giusto periodo, il test del DNA del feto ha la stessa attendibilità dell'amniocentesi o della villocentesi (ovvero il 99%), ma a differenza di quest'ultime non causa aborto. Il periodo migliore per farlo è intorno all'undicesima settimana di gestazione, quando il DNA fetale confluisce nel sangue materno in una quantità tale da poter essere analizzato. Ma si può anche decidere di farlo in un periodo successivo, fino alla sedicesima settimana di gestazione. Il risultato del test del DNA del feto viene rilasciato entro venti giorni. Nei casi in cui il test del DNA risulta positivo, è consigliabile effettuare una villocentesi o un’amniocentesi per la conferma della diagnosi. Pro e contro del test del DNA Il vantaggio di fare il test del DNA del feto è rappresentato dall'assenza di rischio dell'esame. Per tale motivo è da preferire agli altri due. I contro invece sono rappresentati da alcuni limiti: -il test del DNA controlla solo 4 coppie di cromosomi, mentre villocentesi e amniocentesi indagano sull’intero "assetto" cromosomico; -nel test del DNA non sono indagabili le malattie di un singolo gene (ad esempio la talassemia); -non può essere effettuato nelle gravidanze gemellari; -presenta un costo alto: circa 1,200 euro, a totale carico dei genitori.
 
 
 
 

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