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Il tri test, come si fa e a cosa serve

 
Tra i tanti esami che vengono prescritti alle donne che sono all'inizio della gravidanza il tri test, molto poco conosciuto, serve a valutare gli eventuali rischi di anomalie cromosomiche fetali e quindi, data la sua semplicità, sarebbe consigliabile farlo. Viene chiamato anche triplo test e consente di ottenere uno screening prenatale che stima in modo attendibile quante probabilità avrebbe il feto di essere affetto da anomalie dei cromosomi come, per esempio i difetti del tubo neurale o il morbo di Down. Il tri test si effettua attraverso un normale prelievo del sangue, che non prevede alcun digiuno preventivo. Molto spesso viene affiancato anche da un'ecografia che serve a stabilire con esattezza in quale settimana della gravidanza si trova la futura mamma. Il tri test, infatti, si basa su dei parametri di riferimento che cambiano a seconda dell'età gestazionale. All'interno del sangue materno vengono analizzate tre sostanze, come è facilmente intuibile dal nome stesso dell'esame. I valori di alfafetoproteina, gonadotropina corionica ed estriolo vengono confrontati successivamente con altri parametri, come per esempio il peso della donna o la sua abitudine al fumo e, quindi, analizzati in base ai valori di riferimento. Se i valori ricavati suggeriscono la possibilità che il nascituro possa essere affetto dal morbo di Down, alla futura mamma verrà consigliata un'amniocentesi, in modo da poter escludere o confermare quanto emerso dal tri test. Per quanto riguarda i difetti del tubo neurale può essere interessante sapere che questo semplice esame permette di individuare la presenza di questa patologia nel 90% dei casi.
 
 
 
 

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