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Parlare dei figli rispettandoli: galateo o educazione?

 
Il galateo viene utilizzato come indicatore delle buone maniere, da adottare a tavola e nei modi di relazionarsi alle persone. Spesso è indice di buona educazione ma non sempre, considerando che molte concetti ad esso connessi,  sono attualmente superati. Ciò non toglie che, una dose di buone maniere, si rende necessaria per il vivere civile e comune. Tra adulti è più facile adottare le buone maniere ed atteggiamenti di rispetto, la stessa cosa dovrebbe essere rivolta al mondo infantile, bambini e bambini meritano il rispetto degli adulti e dei loro genitori, sia nelle situazioni private, che in quelle pubbliche. Molto spesso si compie l'errore di sottovalutare i propri figli e la loro sensibilità, si tende a parlare dei loro atteggiamenti, delle loro problematiche e conquiste, come se si stesse parlando di un prolungamento di se stessi: non è così! I figli sono una entità separata dai genitori, possono provare pudicizia, vergogna, irritazione e riservatezza, non apprezzando affatto che si parli di loro, dunque e con chiunque, senza rispettare la loro privacy. Si potrebbe parlare di galateo, o semplicemente di rispetto dell'adulto, in quanto genitore, nei confronti del proprio figlio. Il problema è che molto spesso i genitori, tendono a sottovalutare tale situazione, ferendo la sensibilità dei figli e talvolta, facendoli letteralmente vergognare. Sia che venga fatto con spontaneità, che con intenzione vera e propria, rendere pubbliche, con amici e parenti, le problematiche, il vivere sociale, affettivo, ed intimo del proprio figlio, può creare dei problemi: meglio evitare e ricordarsi di considerare che un figlio, piccolo o grande che sia, potrebbe rimanerci molto male, perdere fiducia e considerazione nei confronti del proprio genitore.
 
 
 
 

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