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Diabete infantile: metodi per diagnosticarlo

 
Il diabete infantile si propaga purtroppo in modo vertiginoso quasi come fosse un virus e non si riesce ad arrestarlo anche per colpa delle strutture sanitarie che non applicano i dovuti controlli per arginare questo fenomeno. I metodi ortodossi di diagnosi risultano essere obsoleti e non al passo con i tempi. La patologia è molto comune tra i bambini al di sotto dei 5 anni e lo stile di vita poco sano e l'alimentazione non bilanciata ha fatto notevolmente aggravare le cose. La causa del diabete è l'aumento degli zuccheri nel sangue in maniera tale che l'insulina, ormone prodotto nel pancreas, non riesce a smaltirli e quindi a portare i valori nella norma. Questo comporta un serio problema al metabolismo e quindi alla salute dell'organismo come iperglicemia (aumento del glucosio nel sangue). Il più delle volte il diabete è dovuto a un fattore ereditario in quanto il corpo non riesce a produrre l'insulina nella giusta quantità, in rari casi è invece dovuto all'incontrollato e smodato consumo di dolci. Il metodo diagnostico più comune è dato dall'esame delle urine per rilevare la presenza di glucosio e corpi chetonici e l'esame del sangue a digiuno per controllare la concentrazione del glucosio nel sangue. La terapia consiste invece nella somministrazione di insulina, prima in dosi massicce e poi sempre minori in modo da lasciare che questo ormone indotto inizia ad agire con l'organismo in piena armonia. Il prelievo del sangue, come si può vedere, può avvenire dai polpastrelli, che generalmente segnano l'accumulo di zuccheri in eccesso.
 
 
 
 

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