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La gestazione gemellare: come si identifica e i rischi più comuni

 
Il parto gemellare può essere identificato abbastanza presto. L'unico modo per determinare con certezza se una donna è incinta di due gemelli è l'ecografia ostetrica, che dalla sesta settimana solitamente è in grado di rilevare due embrioni, due placente e due battiti cardiaci. Unitamente ad essa, si può effettuare il Doppler, anche se non è sempre affidabile. Più della metà di tutte le donne incinte avverte nausea mattutina e un senso generale di stanchezza, in particolare durante il primo trimestre. I livelli di HCG, un ormone che stimola la produzione di progesterone, si innalzano di quasi il doppio del valore normale. Occorre fare molta più attenzione ai probabili rischi e complicazioni. La patologia più frequente è il diabete gestazionale, causato dall'aumento degli ormoni prodotti dal un secondo feto, che interferiscono con la capacità del corpo della madre di produrre insulina. Il diabete gestazionale si cura essenzialmente con la dieta, e non rappresenta alcun periocolo per i bambini. Altre complicanze interessano la placenta, che potrebbe causare emorragie durante la gravidanza o dopo il parto. Fortunatamente, la maggior parte dei fattori di rischio possono essere individuati ben prima che rappresentino un rischio grave. L'ipertensione indotta dalla gravidanza (PIH) e preeclampsia sono altri rischi potenziali. La pressione alta è il sintomo principe, e colpisce una donna su tre. Se non strettamente monitorata, preeclampsia può causare insufficienza renale. Niente paura però: grazie ai moderni monitoraggi ed esami, tutte le eventuali complicanze si possono diagnosticare in tempo, in modo da intervenire adeguatamente e vivere una gestazione gemellare serena e in perfetta salute.
 
 
 
 

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