Metodo Crown Rump Lenght: il nome è difficile ma non bisogna lasciarsi ingannare dalle apparenze. Vediamo quindi cosa si nasconde dietro a questa terminologia con la quale ogni
futura mamma si scontra. Il cosidetto CRL, semplifica in questa sigla la
misura della lunghezza embrionale che va dalla parte superiore del capo del feto, la corona (crown), fino alla parte inferiore delle natiche, detta groppa (Rump). Questa importantissima misurazione che serve a
ipotizzare con notevole precisione l'età gestazionale e a evidenziare alcune
patologie fetali, è resa possibile dalle immagini a ultrasuoni dell'
ecografia. L'
età gestazionale calcolata in base alla data dell'ultima mestruazione materna non sempre corrisponde al vero, è soggetta a una serie di variabili e, di conseguenza, risulta essere molto approssimativa. Il metodo Crown Rump Lenght, al contrario, riesce ad avvicinarsi maggiormente alla realtà e permette quindi di valutare se le
misure fetali sono adeguate a quel preciso momento dell'età gestazionale. Parametri molto diversi potrebbero suggerire eventuali problemi ma non ci si deve allarmare eccessivamente prima del tempo, dal momento che
lo sviluppo del bambino si differenzia, a volte anche sensibilmente, tra un soggetto e l'altro. L'
accrescimento dell'embrione è molto veloce e questa rapidità di crescita modifica le sue misure da una settimana all'altra. Il metodo Crown Rump Lenght riesce a indicare con notevole precisione il
periodo di gravidanza fino alla 13 settimana di gestazione. Dopo questa data è meglio sostituire il CRL con la
misura del diametro biparietale della testa del feto, altro strumento a disposizione per valutare eventuali disagi fetali.