Il
bambino appena nato non ha possibilità di sopravvivere da solo ed ha un estremo bisogno del
contatto fisico con la sua mamma per crescere in modo armonico sia fisicamente ma soprattutto a livello psichico. Gran parte del suo sviluppo verrà completato al di fuori del grembo materno e tale periodo viene chiamato proprio
esogestazione. Alcuni ritengono che tale periodo inizi nel preciso istante in cui in neonato viene al mondo e termini quando acquista una certa indipendenza
iniziando a gattonare da solo in modo spedito. Più o meno l’esogestazione dura tanto quanto la gestazione ovvero nove mesi. Nei primi giorni di vita i neonati hanno un estremo bisogno di stare a stretto contatto con la mamma per ascoltare i battiti del cuore che per nove mesi gli hanno fatto da colonna sonora all’interno del grembo materno. Gli altri
stimoli esterni in quel frangente non solo non hanno nessuna importanza per il neonato ma possono influire negativamente sulla sua circolazione sanguigna e di conseguenza sullo
sviluppo del sistema cardiorespiratorio. A livello
psicologico l’esogestazione è fondamentale nel permettere al neonato di sviluppare una buona percezione di se stesso e nel formare una propria individualità ben precisa. Dopo il momento del parto il bambino è costretto per cause di forza maggiore a vive un traumatico
distacco dalla madre. Per affrontare serenamente tutto ciò senza subire il
trauma dell'abbandono ha bisogno di ritrovare quella simbiosi dell’utero anche all’esterno. Di fatto l'esogestazione è il proseguimento della
crescita del bambino al di fuori del grembo materno che può avvenire solamente attraverso il contatto fisico con la madre.