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Il ciuccio, valido aiuto psicologico a che età toglierlo?

 
Il ciuccio richiama il capezzolo della mamma ed è un ottimo aiuto psicologico per il bambino. L'atto della suzione è un riflesso spontaneo tant'è vero che già nel grembo materno, il feto succhia il pollice come si evince dalle ecografie. L'uso del ciuccio del bambino è basilare per un neonato perché lo calma in assenza della mamma, concilia il sonno, permette al piccolo di sentirsi protetto quando la mamma non gli è vicino ed è una fonte di piacere. Molti bambini lasciano spontaneamente il ciuccio all'età di 2/3 anni mentre per altri è un'abitudine dura a morire. Molti genitori per togliere definitivamente il ciuccio al piccolo, tendono a nasconderlo facendogli credere che si è perso. Questo modo di fare è altamente sbagliato perché il bimbo potrebbe farne un vero e proprio dramma. Per un bambino non trovare più il ciuccio è sinonimo di perdita di un oggetto preziosissimo. Il distacco deve avvenire gradatamente in modo da non procurare nessuno stress al bambino. Una maniera per non interrompere l'uso del ciuccio drasticamente è quella di riporlo in un contenitore alla presenza del piccolo. La mamma può spiegare con delicatezza al proprio figlio che oramai è diventato grande ed il ciuccio deve essere preso solo prima di addormentarsi. Sarà lo stesso bambino a dimostrare che è cresciuto e che non ne ha più bisogno. Quando la mamma è consapevole che il bimbo sta attraversando un periodo di tranquillità, può progettare un evento importante ossia quello di eliminare il ciuccio definitivamente. Il bambino potrà lasciare il suo prezioso amico al mare o in qualsiasi altro posto dove non si potrà più recuperare. Se al piccolo verrà nostalgia del ciuccio, avrà la consapevolezza che è stato lui stesso a decidere di abbandonarlo per sempre.
 
 
 
 

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