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Bambini e neonati: cosa fare se le piastrine sono basse

 
Se l'esame del sangue di neonati o di bambini in tenerissima età denuncia livelli bassi di piastrine occorre arrivare a scoprire cosa sta dietro a questo fenomeno. Il problema nei neonati e nei più piccoli è tutt'altro che raro ma può rivelarsi pericoloso se non vengono comprese e risolte le cause della piastrinopenia attraverso una cura efficace. Per quanto riguarda i livelli delle piastrine, quando il limite scende al di sotto delle 150 mila o, addirittura delle 100 mila unità è meglio correre prontamente ai ripari. Esistono patologie che portano a una rapida perdita di piastrine come, per esempio, la ridotta produzione di trombociti, particolarmente diffusa tra i piccoli nati prematuramente: si parla addirittura di un'incidenza che oscilla tra il 40 e il 70% dei casi. Le drammatiche conseguenze di questa patologia possono portare a un'emorragia interna, quindi, di fronte a un piccolo con piastrine basse, meglio fare un'inutile corsa in ospedale piuttosto che prendere sottogamba il problema. Una volta evidenziata, la patologia viene immediatamente curata e messa sotto controllo dai medici. Generalmente la terapia più utilizzata è quella che prevede la trasfusione piastrinica. Normalmente, per condurre in tutta tranquillità questa operazione, viene utilizzato il sangue materno con il medesimo gruppo sanguigno dopo che è stato ripulito dagli anticorpi. Soprattutto quando questi piccolissimi pazienti vengono considerati a rischio di sanguinamento, la trasfusione è assolutamente necessaria e sarà seguita da un attento e costante monitoraggio della situazione in modo da scongiurare infezioni di qualsiasi tipo e, nel medesimo tempo, risolvere rapidamente e con successo la piastrinopenia.
 
 
 
 

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