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Scegliere la parto-analgesia per un parto indolore

 
Il parto in analgesia è una pratica relativamente recente che consente di ridurre il dolore durante il travaglio per il benessere fisico della mamma e del neonato. L'epidurale consente alla partoriente di essere vigile e di vivere in tranquillità uno dei momenti più importanti della propria vita, il tutto a favore del nascituro che riceve una maggiore ossigenazione. Ogni donna che non ha avuto complicazioni durante la gravidanza può decidere di avvalersi del parto in analgesia. La cosa più importante è prendere con il dovuto anticipo tutte le informazioni necessarie e fissare un appuntamento per una visita anestesiologica. Durante il colloquio vengono dati tutti i chiarimenti in merito alla procedura, ai rischi e vengono prescritti gli esami necessari a cui sottoporsi prima del ricovero. Durante il travaglio, a discrezione di chi effettua l'anestesia e tenuto conto dell'andamento del parto, viene inserito nello spazio peridurale della colonna un sottilissimo tubicino sterile che serve per iniettare all'occorrenza l'anestetico, e che verrà rimosso solo al termine del secondamento. L'effetto dell'anestesia si manifesta, a seconda delle persone, dopo qualche minuto. Sono normalissime reazioni come freddo, pesantezza alle gambe e senso di prurito. La paziente dopo l'epidurale non sente il dolore, ma è in grado muoversi, di collaborare in modo attivo al travaglio e di percepire cosa sta succedendo al proprio fisico. Il Sistema Sanitario Nazionale Italiano presenta molte carenze in fatto di parto in analgesia, soprattutto se confrontato con altre nazioni industrializzate. Il diritto all'epidurale per parto naturale nelle strutture pubbliche è riconosciuto solo in determinate situazioni. Fatta eccezione per alcune zone e regioni come il Veneto, che la garantisce a chiunque ne faccia richiesta 24 ore al giorno, 7 giorni la settimana, in tutti i rimanenti casi bisogna rivolgersi ad un servizio privato di anestesisti e farsi carico dell'onorario.
 
 
 
 

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