La
paghetta rappresenta il metodo migliore per
educare i propri figli all'autonomia ed al risparmio. E' inoltre fondamentale per far capire loro il valore dei soldi. Tutti i bambini, già dai sei anni in su, iniziano ad avere pretese o richieste più o meno importanti. Ed è proprio in questa
fase della crescita che
i genitori devono dialogare con i propri figli e devono far capire loro che non può essere tutto "dovuto" e che le cose vanno anche guadagnate. In quest'ottica, la paghetta può servire ai bambini come stimolo al
rispetto delle regole e come premio per aver portato a termine quei determinati compiti assegnati da
mamma e papà. E' scontato che
non bisogna essere molto generosi: ciò serve per evitare che, con il passare del tempo, i figli paragonino i genitori alla stregua di un bancomat, chiedendo aumenti frequenti. La somma da elargire, dunque, deve essere stabilita a priori e non deve assolutamente essere esagerata; la si può dare una volta alla settimana oppure una volta al mese. L'aumento, invece, deve essere concesso in modo graduale, tenendo conto delle diverse
esigenze dei figli che, ovviamente, cambiano e crescono insieme a loro. E' altrettanto importante, poi, far decidere loro come spendere i soldi accumulati, invitandoli, però, a rispettare le
regole del buon senso e ad evitare gli sprechi:
questo li aiuterà ad essere più autonomi e a comprendere l'effettivo valore del denaro. E' controproducente, infine, dare la paghetta ai bambini senza pretendere nulla in cambio: tale atteggiamento li renderebbe dipendenti dai genitori e meno propensi a risparmiare. Niente mancia o paghetta gratuita: meglio un piccolo premio per il lavoro svolto!