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Istat, solo 12 bambini su 100 vanno all'asilo nido

 
Essere mamme in Italia diventa sempre più difficile. E lo è - per le lavoratrici - poter contare sulla presenza degli asili nido. Infatti, secondo il "Rapporto sull'offerta di asili nido e altri servizi socioeducativi per la prima infanzia" stilato dall'Istat, soltanto 12 su 100 dei bambini fra zero e tre anni usufruiscono di tali strutture. E grave è il gap fra Centro, Nord e Sud. Se al Centro Italia trovano posto in strutture pubbliche e private sovvenzionate dai Comuni il 17,5% dei bambini e al Nord-Est poco meno, al Sud questi servizi sono garantiti solo al 3,6% delle famiglie. Quanto alla presenza di asili nido, al Nord-Est ne sono dotati il 76,3% dei Comuni. Un dato che sale considerevolmente (84,5%) in Emilia Romagna, mentre nel Sud Italia tali servizi per l'infanzia sono riservati solo al 22,5% dei Comuni. Fra le situazioni più disagiate, c'è quella della Calabria, dove soltanto 8 Comuni su 100 sono dotati di asili nido. Di conseguenza sono circa 2 bambini su 100 a frequentarli. Inoltre, anche dove le strutture sono presenti, non sempre hanno abbastanza posti per accogliere tutti i bambini della fascia d'età interessata. Anche mantenere un bambino all'asilo nido ha un costo diverso fra Nord e Sud. A Nord-Est la spesa annuale di un Comune è di 1.704 euro, a Nord-Ovest di 827 euro, al Centro di 1.382 e infine al Sud di 203 euro per bambino. La quota sborsata dalle famiglie va invece dai 540 euro della Calabria ai ben 2.300 della Valle d'Aosta. I dati diventano ancor più allarmanti se si pensa che il nuovo meccanismo di distribuzione delle risorse destinate ai servizi per la prima infanzia è basato sul numero di strutture presenti. Pertanto a Reggio Calabria arriveranno fondi venti volte inferiori rispetto a quelli diretti a Modena. Insomma, per le mamme del Sud crescere figli sarà sempre più dura.
 
 
 
 

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