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E se il bambino è podalico?

 
Si sente spesso parlare di bambini podalici: ma cosa significa? Significa che il piccolo non è posizionato con la testolina verso il basso, come succede nella maggior parte dei casi, ma si trova con sederino e piedini nella parte bassa del ventre, oppure con il sederino in basso e le gambine e i piedini accanto al visino. Nella maggior parte dei casi, quando il piccolo si trova in questa condizione, viene consigliato un parto cesareo. Questa però non è l'unica soluzione: a volte l'equipe a cui ci si rivolge è così esperta e preparata da essere in grado di affrontare un parto naturale. Se la posizione podalica si presenta fino alla trentesima settimana, la mamma non deve nutrire alcuna preoccupazione: il bambino ha tutto il tempo di cambiare posizione e girarsi! Se però al termine della gravidanza il piccolo dovesse ritrovarsi con piedini e gambine o sederino rivolti verso "l'uscita", si potrebbero sperimentare alcune tecniche ormai collaudate per indurre il bambino a mettersi nella posizione appropriata. Una di queste tecniche è la manovra di rivolgimento. Si tratta di una manovra che il medico ostetrico mette in atto manipolando il ventre della gravida (con il costante controllo ecografico). Si può ricorrere ad essa a partire dalla trentaseiesima settimana. Questa pratica richiede determinate capacità da parte del ginecologo e proprio per questo motivo non viene praticata da tutti. Un'altra tecnica utilizzata in alcuni centri è la moxibustione. Questa è una pratica innocua derivante dalla medicina tradizionale cinese. Per praticarla si avvicina un sigaro di artemisia al mignolo del piede della gestante. Ciò dovrebbe stimolare il movimento del piccolo e potrebbe portare dunque ad un cambiamento della sua posizione. Questa pratica può essere messa in atto dalla trentatreesima settimana e può essere effettuata da un'ostetrica esperta. Le controindicazioni di questo metodo sono davvero poche, ma vanno comunque prese in considerazione.
 
 
 
 

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