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Con l'autunno arrivano i primi raffreddori; perché l'antibiotico non sempre è la soluzione giusta per i bambini

 
Arrivato l'autunno, le mamme iniziano a preoccuparsi per la salute dei propri bambini, facilmente soggetti agli sbalzi di temperatura, alle correnti d'aria e all'umidità, caratteristiche inevitabili di questa stagione. È vero che ormai è possibile trovare in farmacia farmaci di ogni tipo per curare anche i malanni dei bambini, ma è sempre meglio cercare di prevenire l'insorgere delle malattie da raffreddamento coprendo i piccoli accuratamente, riparando in particolare naso e bocca, ogni volta che si esce di casa. Allo stesso modo, ogni volta che dall'esterno si passa in un luogo chiuso, dovranno essere tolti i vestiti in più, per evitare che il bambino possa iniziare a sudare. Nel caso in cui il raffreddore sia già sopraggiunto, non è necessario farsi prendere dal panico ricorrendo immediatamente ad un antibiotico. Basti pensare che la faringite, molto spesso diagnosticata ai bambini, ha nella maggior parte dei casi origine da virus; contro questi ultimi, gli antibiotici si rivelano completamente inefficaci. Anche in caso di febbre, oppure di mal di gola, di tosse o di altre infezioni di origine virale, la cura può essere esercitata senza ricorrere agli antibiotici. Questi ultimi, infatti, possono risultare dannosi per la salute del bambino soprattutto quando, in assenza di risultati, i genitori aumentano la dose, arrivando a casi in cui si manifesta da parte del piccolo una vera e propria allergia nei confronti del farmaco. Inoltre, possono manifestarsi disturbi gastrointestinali (diarrea o mal di stomaco). Nel caso in cui sia lo stesso pediatra o medico a consigliare l'antibiotico, importante non è solo seguire le indicazioni in merito al tempo di somministrazione del farmaco; occorrerà anche osservare scrupolosamente l'intervallo di tempo tra un'assunzione e quella successiva, poiché deve essere dato tempo all'organismo per smaltire il farmaco stesso.
 
 
 
 

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