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Compiti delle vacanze si o no: i pareri degli esperti: Compiti delle vacanze: perchè sì...

 
Compiti delle vacanze: perchè sì...

La fine della scuola è spesso croce e delizia per genitori e bambini. Si ripropone infatti il dibattito "Compiti sì - Compiti no" durante le vacanze, con insegnanti, psicologi e pedagogisti che da anni cercano un difficile equilibrio tra le esigenze educative e quelle di svago del bambino.

Come testimoniano tuttora le pratiche scolastiche, il fronte del "Sì" è ancora quello dominante. Secondo la statunitense National Academy of Education, i compiti delle vacanze aiuterebbero bambini e ragazzi in molteplici settori: gestione ragionata del proprio tempo, miglioramento delle competenze nell'uso di materiali didattici e sviluppo di abilità trasversali quali capacità critica e di interpretazione, problem solving e ricerca attiva di fonti variegate. A fare eco al "Sì" in Italia è anche Manuela Cantoia, docente di Psicologia Cognitiva all'università E-Campus, che ribadisce l'importanza di un'istruzione che mantenga una certa continuità anche nei periodi di stop alle lezioni. L'importante però, sottolinea Cantoia, è che i compiti siano centrati sulle esigenze di ciascun alunno.

...e perchè no

Ad avere un certo seguito è comunque anche il fronte del "No" ai compiti delle vacanze. Tra loro anche Maurizio Parodi, dirigente del CPIA Levante Tigullio nonchè autore nel 2012 dell'eloquente libro Basta compiti!. Secondo Parodi i classici compiti delle vacanze causerebbero ai ragazzi uno stress eccessivo in un periodo destinato solitamente al riposo, e non garantirebbero quel miglioramento di competenze che ci si attende. Dello stesso parere è il pediatra Italo Farnetani, che insiste sull'importanza durante le vacanze di dare spazio ad attività creative, sportive e sociali.


 
 
 
 

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