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Attenzione ai disturbi del comportamento alimentare nei bambini

 
A differenza di quanto si crede, i disturbi del comportamento alimentare nell’età evolutiva, vale a dire il periodo di tempo che va dalla nascita fino ai diciotto anni, sono molto numerosi. Diversi studi hanno evidenziato che alla base del loro insorgere esiste generalmente un problema di natura relazionale ed emozionale. Alcuni segnali di insorgenza si manifestano già nei primi quindici mesi di vita e si stima che circa un quarto dei bambini con normale sviluppo psicofisico e il 35% di bambini con difficoltà di sviluppo possono presentare un disturbo alimentare. Gli studi hanno fatto emergere inoltre come la comparsa del disturbo anoressico in età pre-adolescenziale sia sempre più frequente. Non è corretto parlare di anoressia al singolare, e questo vale anche per la bulimia, ma è più giusto parlarne al plurale: anoressie. Esse infatti non hanno un’unicità, così come come le diverse forme di disagio emotivo che esprimono. Il cibo è in pratica lo strumento di cui bambini e ragazzi si avvalgono per esprimere un disagio a livello di relazioni e di emozioni che è dentro di loro. Non a caso, infatti, l’alimentazione costituisce il primo rapporto del bambino con il mondo esterno e svolge una funzione centrale nella sua vita fin dalla nascita e, successivamente, anche nella sua vita di adulto. Ma come può una mamma cogliere eventuali campanelli di allarme che la inducano a non sottovalutare la situazione? Intanto la prima cosa da fare quando una bambino si ostina a non mangiare è portarlo dal pediatra per escludere che vi sia qualche causa organica. Dopodiché è opportuno affidarsi ad un esperto che abbia una cultura approfondita a tutto campo delle discipline che sono coinvolte nell'anoressia, così come nei vari disturbi alimentari dell’età evolutiva, in un’ottica che integra i vari aspetti, organici, psicologici, psicopatologici, nutrizionali, poiché si tratta di disturbi che esprimono sofferenza e angoscia e che non nascono certo come capricci di chi ne è affetto. Se non viene riconosciuta e trattata adeguatamente, l'anoressia può persino cronicizzarsi.
 
 
 
 

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