Il
neonato già nell'utero materno nuota nel liquido amniotico. Quando un neonato viene alla luce sperimenta la sua prima
esperienza a secco. Durante i nove mesi che ha vissuto nel grembo materno, ha nuotato nel
liquido amniotico e questa 'acquaticità' non dovrebbe andare perduta. Se la stagione estiva coincide con i
sei mesi del neonato, il bimbo può tranquillamente essere messo nelle acque del mare. Tuttavia, è bene che la mamma osservi alcune regole basilari. Innanzitutto, è preferibile che il neonato prenda
la dovuta confidenza con l'acqua marina ed è compito della mamma posizionarsi sul bagnasciuga e bagnare le gambine e le braccia del
bimbo con la dovuta cautela. È ancora meglio se il piccolo viene immerso
in una piscinetta colma di acqua di mare lasciata riscaldare al sole affinché si abitui a stare in acqua. Una volta che il neonato comincia a provare piacere da questa nuova esperienza, può essere portato in mare tenuto saldamente
sotto le ascelle dalla mamma o dal papà. Il volto deve essere necessariamente
rivolto verso il genitore che lo mantiene per rassicurare il piccolo e tranquillizzarlo. Una volta che il bambino comincia ad assaporare la gioia di stare nell'acqua, darà chiari segni di divertimento muovendo le gambine e le braccia. È consigliabile accertarsi che la pelle del
bimbo non sia arrossata dall'acqua salata ed è meglio tenerlo per non più di dieci minuti in acqua. Specialmente se si tratta di bimbi molto piccoli, il pediatra potrebbe consigliare di non immergerli nell'acqua del mare prima delle
cinque del pomeriggio per evitare che un approccio con l'acqua troppo fredda possa traumatizzarli.